Paolo Conte ritorna al teatro Valli martedì 12 aprile (ore 21) e porta con sé vecchi e nuovi successi. Nelson è il nome del tour e dell’ultimo disco del maestro di Asti che per la sua nuova esperienza musicale ha composto brani in italiano, francese, spagnolo e napoletano. Per questo straordinario avventuriero della musica ogni lingua è un’atmosfera, tessuta con la solita grande maestria che caratterizza il grande artista internazionale. Insieme alla voce e al pianoforte di Conte, dieci favolosi musicisti sempre in bilico tra jazz e blues a distillare canzoni senza tempo.
Fanno parte dell’ultimo nato in casa Conte quindici canzoni che sono come quindici esplorazioni nella geografia musicale ed esistenziale che appartiene al cuore di Paolo. Un disco di viaggi sentimentali fatti sulle strade della poesia che non conosce frenesia, ma si nutre solo del respiro della vita, col suo tempo, col suo ritmo che bisogna intercettare. Chi viaggerà con questo disco viaggia solo e nudo, vestito di allegria e dolore, una ventata di malinconia, nelle tasche le briciole di qualche inesauribile mistero, negli occhi la dolcezza dei visi perduti e trovati, nell'anima gli accoglienti segni delle emozioni abitate. Paolo Conte interpreta le storie della sua geografia sentimentale in più lingue :inglese, francese, spagnolo, napoletano, italiano, che suonano come una lingua sola, come un unico idioma che si fa lingua universale. S'incontrano persone e musiche nelle nuove canzoni del Maestro, storie cantabili incarnate di letteratura, cinema, pittura. Paolo Conte è entrato nell'età in cui ogni disco è più bello, ma non del precedente, piuttosto di quello che poteva essere, oltre ogni aspettativa, oltre i codici dei pensieri stagnanti, fluorescenti in questo tempo in cui gli stupidi non trovano riparo. Allora ogni disco del Maestro diventa come una benedizione laica, un buon viaggio in quello che la vita ci lascia e ci prende ovunque noi siamo e saremo, ma soprattutto laddove ci perderemo per conoscere e capire quello che non riusciamo a dire, quello che vogliamo solo cantare per sopportare meglio la baracca del nostro cuore. Un viatico tra terra e mare dove nemmeno il destino ci può aiutare. Nel suo lungo viaggiare artistico nei teatri di tutto il mondo Paolo Conte ha sempre cantato e parlato poco, una delle rare volte disse: "Si nasce soli, si muore soli, nell'intervallo è tutto un gran traffico". Al concerto capirete perché.
Informazioni tel. 0522 392137
Prevendite disponibili alla biglietteria del teatro Valli con sconti per i soci Arci.