Loading Posts...

Arci Solidarietà

Chi Siamo

Arci Solidarietà nasce il 27 Marzo 1997 quale organizzazione di volontariato, per raccogliere e sostenere il patrimonio di impegno e lavoro che l’Arci di Reggio Emilia va svolgendo ormai da molto tempo nel settore della solidarietà.

Anche nella nostra città, così, le iniziative e campagne di volontariato e solidarietà; condotte dall’Arci trovano un loro spazio all’interno di un’associazione vera e propria che partecipa al coordinamento nazionale di Arci Solidarietà.

L’associazione ispirandosi ai principi della solidarietà umana, si prefigge come scopo di promuovere in Italia e all’estero, iniziative di solidarietà; attiva e concreta con le persone e i popoli che, per motivi etnici, politici, religiosi, di guerra o di catastrofe naturale o artificiale, soffrono di condizioni di povertà; e deprivazione morale e materiale, patiscono gravi danni alla salute con pregiudizio serio per la sopravvivenza e le prospettive in particolare delle giovanissime generazioni.

Mozambico: Il centro salute Eduardo Mondlane

Arci Solidarietà ha partecipato al progetto promosso da Reggio nel Mondo e dal Comune di Reggio Emilia, e realizzato insieme al GVC e alla Municipalità di Pemba, per la costruzione di un nuovo centro salute in quartiere periferico della città: la zona in espansione di Eduardo Mondlane. Il Centro è gestito in toto da medici ed infermieri locali e ha a disposizione una sala maternità per il parto e un ambulatorio per l’assistenza.

Il problema della salute e dell’aids

Pemba è la terza città del Mozambico, uno dei paesi più poveri al mondo: il 70% dei suoi 20 milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà.
Nel 2000 il 44.6% della popolazione aveva meno di 15 anni. L’AIDS è la piaga del paese.
300.000 bambini nascono ogni anno affetti da HIV, e il 50% muore nel primo anno di vita.
Spinte dalla fame e dalla povertà, molte persone cercano fortuna nella città, ammassandosi abusivamente alla sua periferia. Dal nulla nascono così quartieri abusivi, disordinati, privi dei servizi e delle strutture basilari. Ma tra le bidonvilles che spuntano sempre più numerose, è difficile fermare il diffondersi di epidemie come l’AIDS e il colera. Con la conseguenza che l’ospedale centrale e le poche (a volte del tutto assenti) strutture sanitarie di base non riescono a fornire le cure necessarie né ad attivare campagne di prevenzione all’HIV.

Il progetto

Arci Solidarietà ha partecipato al progetto promosso da Reggio nel Mondo e dal Comune di Reggio Emilia, e realizzato insieme al GVC e alla Municipalità di Pemba, per la costruzione di un nuovo centro salute in quartiere periferico della città: la zona in espansione di Eduardo Mondlane. Il Centro è gestito in toto da medici ed infermieri locali e ha a disposizione una sala maternità per il parto e un ambulatorio per l’assistenza. Nel Centro, i bambini possono essere vaccinati e curati, le future mamme trovano aiuto durante la gravidanza e assistenza medica durante il parto, senza dover percorrere a piedi decine di chilometri per raggiungere l’ospedale. Ma l’attività del Centro ha portato vantaggi positivi per tutta l’area. Primo perchè l’ospedale stesso e gli altri centri salute sparsi nella città hanno ridotto il sovraccarico di pazienti. Secondo, perchè grazie al Centro e ad associazioni locali, verranno promosse iniziative per sensibilizzare i giovani alla diffusione del virus dell’HIV e alla pratica del test volontario: un modo per avvicinare i giovani a questa malattia e fermare la diffusione del contagio.
Vi presentiamo il primo frutto del progetto: questo bellissimo bimbo, il primo nato del centro.
Come contribuire al progetto
In Banca: Arci Solidarietà presso Banca Reggiana filiale 1 di Reggio E. via Adua 97/D
– c/c 32853
– ABI 7058
– CAB 12800
con causale progetto MOZAMBICO Centro Salute

In Posta: c/c postale Arci Nuova Associazione n. 11678422 con causale progetto MOZAMBICO – Centro Salute

Conservando le ricevute dei versamenti effettuati in banca o in posta è possibile detrarre la somma versata dalla propria denuncia dei redditi.

Come partecipare ad Arci Solidarietà

Durante l’anno l’associazione organizza attività di raccolta fondi e iniziative di promozione dei progetti grazie al contributo dei volontari e all’aiuto dei circoli Arci.
Se vuoi partecipare e sostenere le iniziative di Arci Solidarietà contatta l’associazione inviando i tuoi dati ai recapiti che trovi di seguito: Arci Solidarietà Via Emilia Ospizio 102 – 42100 Reggio Emilia
Tel. 0522 332336 – fax 0522 553432
e-mail: arcisolidarieta@arcire.it

Brasile: Bibliobahia

Grazie al sostegno del circolo ARCI “Fuori Orario”, nel quartiere del Novo Marotinho di Salvador de Bahia è stata creata la prima biblioteca del quartiere.

Il Novo Marotinho è un quartiere nato negli anni ’60 e simbolo delle lotte sociali per il diritto alla casa nel periodo della dittatura militare. Da allora, i suoi abitanti si sono riuniti in associazione al fine di contribuire in modo organizzato alla gestione e all’animazione del quartiere per migliorarne la qualità di vita e dare nuove opportunità ai suoi abitanti. Grazie al suo impegno, l’associazione ha ottenuto che anche nel quartiere arrivassero tanti servizi pubblici che prima mancavano.

Oggi, grazie all’impegno di ARCI Solidarietà e del Circolo ARCI Fuori Orario, i cittadini del quartiere possono accedere alla prima biblioteca e ludoteca di quartiere dove troveranno libri per tutti, postazioni multimediali, cd, locali per frequentare corsi e un’area ristoro.

Shout box

Diario dal Brasile – Febbraio 2011 (Lorena, Stefy, Dany e Chicca)

“Se sei fortunato la vita ti può permettere di vivere dove e come credi, nel bene o nel male, ma scegli sempre tu. Qua a Salvador invece, dietro alla facciata da cartolina turistica, se sei fortunato, la vita ti puo’ permettere SOLO DI SOPRAVVIVERE, ma sempre e solo li’… nel Bairro! Dove un giorno nasci, probabilmente in carcere da una ragazzina dagli occhi persi e rassegnati. Una volta cresciuto, morirai sempre li’, ammazzato probabilmente da un poliziotto che sembra appena uscito da un telefilm americano! TODO BON IN MAROTINHO! Ma poi incontri persone come Gino e Marilda, che ti fanno capire che nulla e’ perso, l’utopia sarebbe salvarli tutti da questo inferno, ma qualcuno xo’ lo puoi realmente far vire con dignita’ e xche’ no, avere anche la possibilita’ di uscire da li’ un giorno e vivere cosi’ la vita come desideri, e avere anche il lusso di morire di vecchiaia.” Chicca

1 Febbraio 2011

Le Gino’s Angels sono atterrate a Salvador Bahia: Lorena, Stefy, Dany e Chicca, direttamente dalla neve all’umidita’ da funghi porcini doc. L’accoglienza e’ stata splendida, i coniugi Tapparelli sono una coppia davvero speciale.. SPOSTANO DAVVERO LE MONTAGNE!

2 febbraio 2011

Dopo una colazione tipica, portata a casa nostra da Gino for President, siamo state invitate a partecipare alla festa dello Iamaja: nella tradizione antica bahiana i pescatori portavano doni alla Regina del mare, molto vanitosa si diceva e per questo i pescatori un tempo, ed oggi la popolazione in festa, dona fiori, gioielli, profumi al mare, in cambio di una buona prosperita’ e fertilita’ per tutto l’anno. Ci ha accompagnato Eusemia, un’infermiera amica di Gino carica di energia pura. Ci ha condotto all’interno dell’Associazione x cui lavora, che in occasione dello Iamanja avevano organizzato all’interno una festa. Bianco e celeste i colori, cappelli e collane in dono agli avventori, come simbolo di riconoscimento del gruppo. Musica e fajolada per tutti! Ma la vera festa era in strada, gruppi multicolor di percussionisti che scandivano il ritmo bahiano e afro che scorre nel loro sangue. Balli, canti e mille sorrisi x le strade di Bahia… ci sono anche gli Olodum su un carro con le loro coinvolgenti percussioni e un ritmo che ti impedisce di stare fermo puoi solo ballare… OGGI E’ FESTA !

3 febbraio 2011

Dany e Stefy caricate a straccio sulla macchina, vengono portate da Gino x farmacie alla ricerca di medicinali da portare alle donne in carcere. Dopo una lunga caccia al tesoro medicale, arrivano al carcere femminile della Prefettura di Salvador. Dopo aver espletato tutte le pratiche burocratiche di riconoscimento, entrano nello “studio dell’avvocato”: una stanza completamente spoglia, un tavolo, una sedia e un buco per la futura aria condizionata. Visita rapida, all’interno della quale avviene l’incontro con le ragazze detenute, in questo caso erano 3, rapido scambio di medicinali per i piccoli e nulla più…

4 febbraio 2011

Giornata pregna di mille emozioni e groppi in gola… Abbiamo accompagnato a fare la spesa Gino per la distribuzione della Bolsa Basica alle famiglie dei vari Bairro, che ha preso sotto la sua ala protettrice. Questo il contenuto della spesa per 2 settimane circa:

2 pacchi di fagioli
2 pacchi di zucchero
2 pacchi di mandioca
2 pacchi di farina di mais
1 pacco di sale
1 kg di pasta di semola
1 pacco di caffe’
1 scatoletta di sardine
1 dolce
5 conf. pasta liofilizzata
1 conf. di carne salata
1 conf. di salsicce
1 lt di aceto
1 lt di olio
1 pacco di pannolini
1 conf di latte in polvere

Le condizioni sono davvero disumane in alcuni casi, dai racconti sentiti dalle precedenti esperienze non riesci a realizzare concretamente questa realtà così difficile da accettare e capire. L’ultimo anello della società viene chiamato… secondo me questo è un girone dell’inferno… Le lacrime non si potevano trattenere, il senso d’impotenza misto a rabbia hanno il sopravvento… Difficile poter comprendere in cosi’ poco tempo. Ma Gino quando arriva porta loro un sorriso di speranza oltre al sostentamento base per poter mangiare e continuare a vivere… L’unico modo per poter contraccambiare l’invasione e’ stata quello di stringere queste creature in un forte abbraccio e regalare loro un sorriso sincero, cercando di trattenere le lacrime il piu’ possibile… In uno di questi incontri abbiamo conosciuto Diana, una ragazzina di 20 anni, mamma di Luis un bimbo di 2 anni, orfana, uscita dal carcere dov’era stata buttata dentro erroneamente in una delle tante retate della polizia x “combattere” la droga nel bairro. Lei completamente persa nel nulla, priva di stimoli verso la vita, senza documenti, senza lavoro, senza un solo Real… Lei ha chiesto a Gino se c’era la possibilita’ di mandare il piccolo al nido.. ma ovviamente senza soldi come fare? Così Gino ha esposto a noi il problema, e dopo esserci guardate tutte negli occhi e nel cuore abbiamo deciso che noi 4 ci faremo carico della spesa per 1 anno dell’asilo di Luis… L’unica condizione che ha posto con lei e’ quella che prima dovra’ fare la carta d’identita’, solo in questo modo Gino le dara’ i soldi 1 volta al mese x pagare l’asilo… SPERIAMO REAGISCA A QUESTI STIMOLI salvando lei ed il piccolo Luis!
Potrei raccontarvi tutte le 4 storie di ognuna di loro, ma sarebbe un racconto troppo asettico e riduttivo, senza potervi trasmettere cio’ che abbiamo sentito vivendo questi momenti…

5 febbraio 2011

Abbiamo fatto visita alla scuola nel Novo Marotinho, altro piccolo Paradiso realizzato da Gino e Marilda… Non e’ ultimata completamente, ma il grosso e’ stato fatto ed e’ gia’ una meraviglia vederla dal vivo e sapere che mediamente 20 bambini accedono alla scuola regolarmente, in totale sarebbero 50, ma e’un piccolo porto dove vengono e vanno quando gli viene voglia…
La regola principale quando i bambini entrano li’ e’ PRIMA IL DOVERE POI IL PIACERE! Cosi’ facendo imparano a leggere, scrivere e poi giocare, ma solo se te lo sei meritato, il tabellone con i punteggi assegnati e’ in vista cosi ognuno puo’ vedere i propri progressi ottenuti.
Tante altre cose si possono realizzare e si realizzeranno con pazienza e tempo…
Visita rapida anche all’orto che permette di coltivare frutta e verdura, dando cosi’ la possibilita’ di prenderla a chi ne ha piu bisogno! Nel pomeriggio abbiamo avuto l’incontro con il Forum, dove abbiamo conosciuto l’avvocato e le due madri che hanno perso i figli uccisi ingiustamente dalla polizia… Ma e’ un argomento un po’ piu’ complicato da affrontare… Raccolgo tutte le informazioni e vi rimando ai prossimi giorni per spiegare quello di cui si e’ parlato…

BON NOITE
dalle Gino’s Angels

Tibet: Progetto Saraswati

Dalla collaborazione fra Arci Solidarietà e Tashi Tsering Lama nasce il progetto SARASWATI, nome della dea delle arti e delle scienze. Lo scopo è quello di garantire ai bambini delle famiglie tibetane in esilio, l’accesso alla formazione scolastica della propria cultura.

L’invasione del Tibet

Il Tibet, una nazione indipendente con una storia antichissima, è stato invaso nel 1950 dalla Repubblica Popolare Cinese. Sua Santità il Dalai Lama, i membri del suo governo e circa 80.000 tibetani sono fuggiti dal Tibet e hanno cercato asilo politico in India, in Nepal e in Bhutan. A seguito dell’occupazione è apparso subito chiaro che uno dei bisogni critici dei rifugiati era quello di trovare i mezzi per prendersi cura dei tanti bambini rimasti orfani o separati dalle proprie famiglie durante l’ardua fuga dal loro paese d’origine.
Sua Santità il Dalai Lama riconobbe prontamente che il futuro del Tibet e del suo popolo dipendevano dalle generazioni più giovani. L’educazione e la scolarizzazione sono sempre stati un punto importante del lavoro del Governo tibetano in esilio a Dharamsala (India). Fin dal 1960 il governo ha creato scuole di lingua tibetana e inglese per tutti i bambini tibetani nati dopo l’occupazione in India, Nepal, Bhutan ed in altri Paesi. Oggi vi sono piu di 120.000 tibetani in esilio, inclusi gli oltre 5.000 che vivono al di fuori del subcontinente indiano.

Il progetto SARASWATI

Dalla collaborazione fra Arci Solidarietà e Tashi Tsering Lama nasce il progetto SARASWATI, nome della dea delle arti e delle scienze. Lo scopo è quello di garantire ai bambini delle famiglie tibetane in esilio, l’accesso alla formazione scolastica della propria cultura.
Questo progetto non ha solo l’intenzione di garantire istruzione ai figli delle famiglie più bisognose, ma anche l’ambizione di preservare e promuovere la cultura tibetana fatta di filosofia, scienza e storia che dopo l’invasione cinese non può essere più; divulgata nel territorio tibetano.

La Songtsen Bhirikuti School

Il progetto si focalizza su di un particolare istituto: La Songtsen Bhirikuti School.
La scuola è situata nelle valle di Kathmandu (Nepal) e si occupa della educazione di circa 600 bambini e adolescenti dai 3 ai 16 anni. Gli studenti alloggiano nei mesi di lezioni (da marzo a dicembre) presso la scuola che perciò fornisce vitto e alloggio. I ragazzi provengono da famiglie con bassissimo reddito e non in grado di sostenere le spese della formazione dei propri figli senza il sostegno degli aiuti provenienti dalla vasta rete di organizzazioni, enti benefici e singoli finanziatori.

Come sostenere il progetto

L’idea è molto semplice: sostenere la retta annuale d’iscrizione alla scuola che equivale a 300 Euro per studente. Singoli, famiglie, gruppi ma anche istituzioni, enti o scuole, possono scegliere di impegnarsi a pagare gli studi per uno o più studenti della Songtsen Bhirikuti School.
I versamenti possono avere cadenza trimestrale oppure versati in soluzione unica e sono deducibili ai fini fiscali sia per i singoli che per le imprese.

Un legame tra sostenitore e studente

Ogni gruppo o singolo che s’impegna nel sostenere i costi dell’istruzione per uno o più bambini saprà chi realmente sta aiutando e potrà verificare lo stato del progetto rivolgendosi ad Arci Solidarietà.

Brasile: Oficina De Rua

“Oficina de Rua” parte da un’esperienza promossa dalla Municipalità di Salvador de Bahia chiamata “Salvador Graffita”, attraverso la quale si è realizzato un percorso di formazione alle arti grafiche destinato ad un gruppo di ragazzi della città al fine di permetterne la crescita come operatori culturali e sociali all’interno della città stessa.

L’obiettivo generale del progetto “Oficina de Rua” è la creazione di percorsi di inserimento lavorativo per i ragazzi e i minori ad elevato rischio di esclusione sociale nelle aree urbane di periferia attraverso la realizzazione di corsi di formazione e laboratori.
Il progetto, conclusosi nel dicembre 2009, ha visto il coinvolgimento di 20 ragazzi dei 3 quartieri più disagiati della città che sono diventati ‘operatori di sviluppo’ di oltre 80 ragazzi e minori di strada in attività artistiche.
Gli operatori, dopo essere stati inseriti in un percorso formativo, hanno cercato di coinvolgere ragazzi e minori di strada in attività artistiche come corsi di pittura muraria, danze tradizionali e teatro con l’obiettivo di ridurre il rischio di esclusione sociale di questi ragazzi e di recuperare zone degradate dei quartieri per restituirli alla città.
Sono così state organizzate 3 grandi ‘mutirao’ o feste di quartiere animate dagli operatori e dai loro ragazzi.

Brasile: Pau De Arara

Salvador de Bahia è una città brasiliana fortemente caratterizzata da diseguaglianze sociali e violenza. La causa principale di morte per i giovani dai 15 ai 36 anni è l’omicidio ed il 13% di questi avviene per mano della polizia, la quale abusa abitualmente della propria posizione in virtù del mandato di mantenere la sicurezza generale.

La violenza è presente a tutti i livelli della società, ma le fasce della popolazione più coinvolte sono quelle più povere e marginali.

Da un punto di vista legislativo i diritti di tutti sono tutelati: i diritti umani, dei minori, di chi affronta un processo, dei carcerati e dei bambini nati in carcere ma la realtà è incongruente rispetto al quadro di tutele previste per legge.

Le famiglie più povere non hanno nessuno strumento per poter reagire ad abusi di chi detiene un minimo di potere, non rivendicano i loro diritti perchè spesso non sono neppure consapevoli di esserne titolari.

I processi sono farse, i giudici a favore dei poliziotti e le persone più povere difese da avvocati d’ufficio non competenti o comunque non interessati a porsi in conflitto con i poteri costituiti per difendere i più deboli.

Le carceri a Salvador non rispettano in nessun modo la dignità umana, i minori non hanno strutture a loro riservate e nelle carceri femminili i bambini nati dalle prigioniere non hanno nessuna struttura a loro adibita. I neonati fanno quindi la vita delle loro madri, chiusi in cella in condizioni igieniche disastrose senza che siano previsti per loro i servizi fondamentali (latte in polvere, pannolini, visite mediche, etc..).

Tutto questo nell’apatia dell’opinione pubblica che è disinformata rispetto alle reali condizioni delle classi più disagiate e giustifica le violenze in virtù dell’ossessione di mantenere la sicurezza generale.

Il progetto

In questo contesto è attivo da alcuni anni il Forum Contro la Violenza: gruppo informale di docenti universitari ed operatori nel settore dell’educazione che cerca di dare sostegno alle famiglie povere che si trovano coinvolte in percorsi giudiziari e ai bambini nati e cresciuti nelle carceri da madri detenute. Il progetto si articolerà in due ambiti tra loro distinti ma strettamente collegati. Da un lato, infatti, si prevedono attività di accompagnamento delle famiglie nei processi giudiziari. Grazie alla collaborazione di un giovane avvocato, sensibile alle tematiche della difesa dei diritti umani, le famiglie sono sostenute e consigliate gratuitamente nel loro percorso legale.
Dall’altro, l’Associazione Novo Marotinho avvierà un percorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica brasiliana rispetto alle tematiche della violenza, delle reali condizioni all’interno dei carceri e della tutela dei diritti umani.

ARCI Scuola

Il Circolo ARCI “Le Ciminiere” di Scandiano, “Chierici – Lombardo” di Cadelbosco di Sopra e “Parco Marastoni” di San Polo d’Enza, ARCI Reggio Emilia e UISP Reggio Emilia organizzeranno per l’anno scolastico 2010-2011 attività rivolte agli studenti delle scuole medie.

Per due pomeriggi alla settimana, educatori professionisti seguiranno l’organizzazione delle attività (ad esempio, sostegno ai compiti, laboratori creativi e musicali, attività ludico-motorie, letture e giochi di gruppo) presso i locali dei circoli.

Per informazioni:

Circolo ARCI “Le Ciminiere” tel: 338-5715503 (Carla)

Circolo ARCI “Chierici – Lombardo” tel: 347-1734991 (Monica)

Circolo ARCI “Parco Marastoni” tel: 338-5029823 (Chiara) / 339-5322873 (Pamela)
e-mail: parcomarastoni@hotmail.com

ARCI Comitato Territoriale di Reggio Emilia – tel. 0522/392137 (Giulia)
e-mail: arcire@arcire.it

Sono aperte le iscrizioni per i campi di lavoro con Libera 2013!

Anche per l’estate 2013 sarà possibile partecipare ai campi di lavoro che Arci Libera, in collaborazione con Spi Cgil organizzano sui terreni confiscati alla criminalità organizzata. L’esperienza dei campi racconta di come sia possibile, anche nei luoghi dove per anni le mafie hanno controllato i territori, ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona.

Ogni campo -di durata variabile da 7 a 15 giorni- racconta una storia legata ad un diverso territorio del nostro paese e lo fa attraverso la voce di chi da anni combatte il fenomeno e la cultura mafiosa attraverso un duro e costante presidio quotidiano; un racconto rivolto a cittadini di ogni età che abbiano interesse e voglia di spendersi in prima persona in una esperienza ‘sul campo’.
Nei campi la formazione su economia, società e cultura mafiosa e dell’antimafia si alterna con il lavoro agricolo insieme ai soci della cooperativa e all’incontro con e in collaborazione coi giovani ragazzi/e dei circoli Arci locali nell’organizzazione di attività culturali e di socializzazione.
All’approfondimento si affianca infatti l’altrettanto importante e significativa attività di lavoro sui terreni confiscati; questa esperienza concreta aiuterà i partecipanti a valorizzare ancora di più il lavoro quotidiano che i soci svolgono per rendere nuovamente produttive e ‘pulite’ queste terre per lungo tempo patrimonio esclusivo di chi esercitava il potere illegalmente.
Grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna sarà possibile, per i ragazzi della nostra regione con meno di 30 anni, ottenere un parziale rimborso del viaggio per la partecipazione ai campi.

Info

Bassi Giulia “Associazione Arci” comitato di Reggio Emilia campidellalegalita@arci.it – 0522/392137

Jantar comunitario: una cena per la comunità che EDUCA

Mercoledì 8 maggio circolo Arci Pigal via Petrella, 2 Reggio Emilia

Jantar comunitario: una cena per la comunità che EDUCA

Una serata in compagnia dei nostri ospiti di Brasile e Mozambico per raccontare e conoscere il progetto europeo EDUCA e le storie dei suoi protagonisti.

Ore 19,30 Cena a buffet

Ore 21,00 spettacolo “Il piccolo principe sulle coste del nuovo mondo” (scuola Galilei di Massenzatico – Atelier pomeridiano dei linguaggi espressivi. Iniziativa promossa da Officina Educativa in collaborazione con l’associazione Hirmos)

Ingresso cena (bevande incluse) + spettacolo adulti 7 €; – bambini 5€

E’ gradita la prenotazione: bassi@arcire.it

EDUCA – IL PROGETTO

Il progetto EDUCA, finanziato dall’Unione Europea, nasce con l’obiettivo di migliorare gli standard di vita e l’inclusione sociale delle comunità in Italia (Reggio Emilia), in Mozambico (Pemba) e in Brasile (Belo Horizonte) concentrandosi sull’educazione dei bambini (3-14 anni).
EDUCA mira ad aumentare la consapevolezza in materia di educazione come un compito multidisciplinare: le politiche educative dovrebbero essere una responsabilità della comunità, una responsabilità collettiva.
L’educazione diventa un processo multidisciplinare che coinvolge non solo gli insegnanti e le scuole, ma gli enti locali, le associazioni e la società civile in generale.

Per info: www.educaresearch.eu

Nota di Don Luigi Ciotti sulla tragedia di Lampedusa

Morti che devono pesare sulla coscienza di tutti.

Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. E’ una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E devono farci dire basta, basta ai trafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalità e disperazione, afferma Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera in una nota sull’ennesima, immane tragedia dei migranti al largo di Lampedusa.

Chiediamo speranza e concretezza. Quella speranza che ha il volto degli esclusi –prosegue Luigi Ciotti- il volto dei poveri, il volto di quelle persone vittime delle false promesse. Bisogna creare le condizioni affinché chi fugge dalla disperazione, dalla fame, da situazioni di miseria e povertà possa trovare accoglienza, ma anche libertà e dignità.
Alla politica chiediamo un atto di coraggio: abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella difficile ma feconda della giustizia sociale. Una politica- conclude Luigi Ciotti– che sia capace di trasformare quelle paure in speranze.
Nessuno, sull’immigrazione, ha la ricetta in tasca. Ma il forte elemento multietnico della nostra società – una realtà di fatto, piaccia o dispiaccia a qualcuno – ci impone di trovare il difficile punto di equilibrio tra accoglienza e legalità. E’ in gioco lo sviluppo sociale, economico e culturale di un Paese che è stato migrante, che ha proteso in passato le sue mani trovandone altre pronte ad afferrale.
L’Italia chieda la convocazione del consiglio Europeo da tenersi in maniera sobria, essenziale sull’isola di Lampedusa, per un coinvolgimento vero, concreto dell’Europa in un luogo di accoglienza, di solidarietà e di dialogo interculturale.

I campi di Hiso 2012

Nelle prossime settimane sarà possibile presentare la domanda di partecipazione ai campi di lavoro 2012 con Libera all’interno della cooperativa Libere Terre di Puglia a Mesagne (BR).

Obiettivi principali di questi campi sono la sensibilizzazione dei partecipanti sul lavoro che viene quotidianamente svolto dai soci delle cooperative che operano sui terreni confiscati alle mafie e la testimonianza in loco della solidarietà e della condivisione con chi in prima linea è impegnato in gesti e progetti di ricostruzione di una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e il rispetto della persona.

I campi sono rivolti a persone di qualsiasi età, professione e titolo di studio, prevedono una durata di 10 giorni e si svilupperanno tra luglio e settembre 2012.

Le attività del campo di lavoro saranno distribuite tra: lavoro nei campi, organizzazione di iniziative culturali e di sensibilizzazione, momenti di formazione e approfondimento con esperti o testimoni di esperienze di antimafia.

E’ prevista una quota di iscrizione che comprende vitto, alloggio, spostamenti in loco e assicurazione dei volontari. La quota non comprende il viaggio a/r per la sede del campo.

TERRE DI PUGLIA – LIBERA TERRA è il nome della cooperativa sociale fondata nel gennaio 2008 da giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita.
Un’eccezionale esperienza di liberazione di un territorio dall’influenza della criminalità organizzata, un’opportunità di riscatto e di responsabilizzazione per un’intera comunità.
La cooperativa nasce dal progetto Libera Terra che l’associazione Libera promuove nel Mezzogiorno d’Italia, là dove esistono beni confiscati secondo la legge n. 109/96 da recuperare e rendere strumento di cambiamento sociale e promozione di legalità nei territori infiltrati dalle mafie.

Hiso Telaray era un giovane migrante albanese che si ribellò al caporalato, e fu per questo ucciso nel 1999 nelle campagne pugliesi, poco distante da dove lavora la cooperativa. A Hiso e a tutti coloro che non chinano la testa dinanzi all’arroganza mafiosa, sono stati dedicati 2 vini prodotti dalla cooperativa.

Festareggio 2012 – c’è della brava gente in giro….

Ecco gli appuntamenti di Arcisoliadrietà a Festareggio 2012

MERCOLEDI’ 29 AGOSTO h.19,30

Ti racconto il mio Mozambico: le persone che hanno costruito una amicizia

Brevi storie di chi, con il proprio contributo umano e personale ha vissuto e costruito la storia di amicizia tra Reggio e il Mozambico. Storie di come il Mozambico è arrivato a Reggio e di come i reggiani hanno vissuto e vivono questo paese.

SABATO 1 SETTEMBRE h.20,00

Jantar por salvador

Serata dedicata al brasile in cui invitiamo tutti i volontari che hanno conosciuto i nostri progetti o che vogliono conoscerli. Sarà possibile cenare presso l’arena con un menù dedicato al Brasile e non mancherà la nostra famosissima caipirinha.

E’ gradita la prenotazione
Arci: Giulia 0522/392137 – bassi@arcire.it

MARTEDI’ 4 SETTEMBRE

Tana libera tutti, il ritorno!

Di ritorno dall’avventurosa esperienza dei campi antimafia di San Pietro Vernotico il racconto della ricca delegazione reggiana.
Ospite della serata Alessandro Leo, presidente cooperativa Terre di Puglia “Libera Terra”.
A seguire si cenerà con una “Libera Pastasciutta”.

Emergenza terremoto

A seguito delle ulteriori e devastanti scosse delle ultime ore Arci e Arcisolidarietà hanno attivato una raccolta fondi per sostenere la ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto (IBAN: IT 39 G 07058 12800 000000032853).

EDUCA

Ha preso avvio ufficiale nel giugno 2011 il progetto EDUCA: un progetto europeo che vede il Comune di Reggio Emilia, Reggio Children e GVC impegnati in un confronto con la Municipalità di Belo Horizonte (Brasile) e la Municipalità di Pemba (Mozambico), su come le rispettive comunità si prendono cura dell’educazione 0-6 anni.

Arci Solidarietà e Boorea sono partner italiani del progetto e svilupperanno iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi sul territorio reggiano.

Educa vede per la prima volta l’Europa impegnata in un progetto di cooperazione triangolare (Europa-Sudamerica-Africa) che ha come obiettivo quello di sensibilizzare le comunità locali sulla relazione tra educazione, qualità della vita e coesione sociale.

Educa vuole rendere più consapevoli gli attori del territorio sul valore dell’affermazione dei diritti dell’infanzia e sul ruolo dei bambini all’interno della comunità.

Oltre alle Istituzioni e le scuole, il progetto coinvolgerà famiglie, associazioni e la società civile.

L’Unione Europea ha scelto di affidare a Reggio Emilia il compito di guidare questa importante riflessione educativa. Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi sarà il cuore di questo importante dialogo educativo tra Europa-Brasile-Mozambico che si concluderà nel 2015.

Online un estratto del video "Fermata Salvador Bahia"

Sul nostro account youtube è disponibile un estratto del documentario “Fermata Salvador Bahia”.
Questo documentario racconta la storia di un progetto, ma prima ancora racconta la storia di persone che hanno dedicato e tuttora dedicano la loro vita per combattere un fenomeno sta diventando una vera e propria piaga sociale nel Brasile: la violenza.

Una violenza ramificata e proliferante che affonda le sue radici nel disagio sociale, nell’esclusione e nelle carenze di un sistema sempre più fragile e complesso.

Il progetto “Fermata Salvador Bahia” realizzato dal circolo Arci FUORI ORARIO è stata una tappa importante tra le attività promosse da Arci Solidarietà insieme alla Sociedade del Novo Marotinho e il Forum Comunitario de Combate a Violência.

Il documentario è stato realizzato nel 2009 in collaborazione con Telereggio.

In questi 13 anni di lavoro sono stati tantissimi i circoli Arci e i volontari che hanno contribuito a realizzare le attività nel quartiere, a loro va il nostro più sincero GRAZIE.

http://www.youtube.com/user/arcisolidarieta